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Taranto, musica e cultura al sapor di petrolio

orchestraUna delle strategie piu’ frequenti che le multinazionali (petrolifere e non) attuano in tutto il mondo per far accettare alla popolazione di un territorio la loro massiccia presenza, è quella di aprire le “valvole” ai finanziamenti verso cultura e spettacoli.

Esempio lampante è la ormai famosa “TAP” che ha sponsorizzato feste e concerti in giro per il Salento, come a dire che tradizione e deturpazione dell’ambiente possano andare di pari passo. Tale operazione spesso passa inosservata a chi è poco informato.
Nonostante ciò alcuni organizzatori  salentini incalzati dalla reazione di protesta dei cittadini hanno dovuto rinunciare a taluni scottanti contributi.

Ebbene anche a Taranto la cultura ha il sapore di combustibile fossile. Ecco che spunta la SHELL  tra i partner della Stagione Concertistica 2014/2015 dell’Orchestra “Magna Grecia”. Proprio la Shell che con il progetto Tempa Rossa (in joint venture con altri colossi petroliferi) vuole trasformare Taranto in un “magazzino di petrolio” e il Mar Grande in un “parking per petroliere” con tutti i rischi annessi.

Il sospetto che questa dinamica di sponsorizzazione non rimarrà isolata, è concreto. Sentiamo dunque di poter dire che oggi piu’ che mai chi diffonde l’arte, non dovrebbe, per senso etico e morale  contribuire all’immagine di chi vuole sfruttare il territorio, a maggior ragione se il contesto è una città già martoriata come Taranto.

Si dirà che “ci sono difficoltà, la cultura costa”, invece noi sappiamo che al contrario la cultura paga, anzi, pagherebbe se fossimo liberi di poter disegnare il nostro futuro, di far crescere  quello sviluppo  culturale e turistico negato proprio dalle industrie pesanti che insistono sul nostro territorio. “Partner” di questo tipo dunque, non fanno onore a chi li sfoggia, in quanto garanti futuri del nostro sottosviluppo e di quella mentalità che ci ha ridotto alla miseria interiore e materiale. Come i fatti hanno tristemente dimostrato, la mancanza di un’etica collettiva è sempre stata la causa principale di tutti i mali della comunità ionica.

Cari Amministratori dell’Orchestra Magna Grecia, sappiamo bene che “vivere è scegliere” e voi (legittimamente ma forse senza imbarazzo) avete scelto, probabilmente non sarete né i primi, né gli ultimi ad optare verso tali soluzioni,  ma in questa visione, intitolarsi al glorioso passato magnogrèco tarantino, appare come un grosso controsenso.