Petizione Online

ceciolo petition

Firma anche tu la petizione online per salvare Taranto dal petrolio Tempa Rossa!

Ecco il link dove firmare: https://www.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fsecure.avaaz.org%2Fit%2Fpetition%2FMinistero_dell_Ambiente_e_Ministero_dello_Sviluppo_Economico_italiani_Bloccate_il_progetto_petrolifero_ENI_Tempa_Rossa_a%2F%3FnQFCjib&h=vAQGDXQa9&s=1

 

Ecco il testo della petizione:

Ai Ministeri italiani dell’ Ambiente e dello Sviluppo Economico.

Salviamo Taranto dal petrolio. No al progetto Tempa Rossa!

Tempa Rossa è un giacimento petrolifero situato in Basilicata. Il petrolio estratto sarà trasferito a Taranto e smistato su navi petroliere. Per questo progetto saranno costruiti 2 serbatoi da 180 mila metri cubi ed è previsto l’allungamento in mare del pontile Eni per oltre 324 metri.

Secondo il Progetto Tempa Rossa 2,7 milioni di tonnellate di petrolio transiteranno nel Mar Grande di Taranto ogni anno, con un aumento del traffico di 140 petroliere che metteranno in serio pericolo di inquinamento le nostre risorse marine. Uno studio ufficiale dell’ISPRA ha evidenziato che i porti più trafficati da petroliere sono quelli più inquinati da idrocarburi derivanti da petrolio.

Taranto inoltre sarà trasformata in un deposito di greggio con un aumento del 12% delle emissioni tossiche in una città già martoriata dal siderurgico Ilva. A Taranto la popolazione più colpita dai tumori è quella infantile, come confermano recenti studi epidemiologici. Il progetto Tempa Rossa accrescerà inoltre il rischio di incidente rilevante oltre ad impedire uno sviluppo economico sostenibile per una città già ridotta in miseria.

Il progetto Eni Tempa Rossa con alle spalle le multinazionali Total, Shell e Mitsui ha ricevuto pieno appoggio dai Ministeri dell’ Ambiente e dello Sviluppo Economico che hanno approvato le procedure di autorizzazione. Per contrastare Tempa Rossa abbiamo anche presentato una petizione al Parlamento Europeo (petizione n.1107/2011).
Per queste ragioni chiediamo la revoca delle autorizzazioni e il blocco immediato del progetto. Taranto non deve morire!


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